
Lavoro povero in Italia: oltre un terzo dei dipendenti guadagna meno di 1.000 euro al mese
Un dato che fa riflettere
In Italia, la situazione retributiva dei lavoratori del settore privato continua a sollevare forti preoccupazioni. Più di un terzo di questi lavoratori percepisce meno di 1.000 euro netti al mese, un livello che rende difficile affrontare con serenità il costo della vita, soprattutto in aree urbane o per chi ha carichi familiari.
Una fotografia impietosa dei contratti precari
Ad essere maggiormente colpiti sono i lavoratori con contratti a termine o part-time. I primi guadagnano in media circa 10.300 euro lordi annui, mentre per i part-time si sale leggermente a 11.800 euro. Se si sommano le due condizioni – tempo determinato e orario ridotto – la media annua scende fino a 7.100 euro. Questi numeri mostrano quanto la precarietà contrattuale incida in modo diretto e concreto sul reddito disponibile.
Il rischio di esclusione sociale
Un reddito così basso espone a un elevato rischio di esclusione sociale, rendendo difficile accedere a beni essenziali come una casa, una sanità di qualità, un’istruzione completa per i figli o anche semplicemente una vita dignitosa. Il lavoro, che dovrebbe essere uno strumento di emancipazione e crescita, diventa in molti casi una trappola di povertà.
Cosa serve per cambiare rotta
Affrontare questo scenario richiede un cambio di paradigma: non basta aumentare i posti di lavoro, bisogna intervenire sulla qualità dell’occupazione. È fondamentale:
- Incentivare contratti stabili e a tempo pieno
- Introdurre un salario minimo legale efficace
- Investire nella formazione continua per permettere ai lavoratori di accedere a ruoli meglio retribuiti
- Rafforzare i sistemi di welfare e di supporto alla transizione lavorativa
Perché parlarne su MperMoney
Il tema del lavoro povero è centrale nella crescita personale e finanziaria. Senza un reddito sufficiente, ogni strategia di risparmio, investimento o pianificazione finanziaria diventa difficile da attuare. Ecco perché è importante partire dal lavoro: creare consapevolezza, promuovere il dibattito, sostenere il cambiamento.
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