
Corea del Sud: la Banca Centrale taglia i tassi al 2,5% e dimezza le stime di crescita per il 2025
Una mossa d’emergenza tra crisi politica interna e tensioni commerciali globali
Il 28 maggio 2025, la Banca Centrale della Corea del Sud (BoK) ha annunciato un taglio del tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 2,5%. Si tratta del quarto intervento di allentamento monetario dall’ottobre 2024, mirato a sostenere un’economia in difficoltà a causa di consumi interni deboli e incertezze legate alle politiche commerciali internazionali, in particolare ai dazi imposti dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump.
Contestualmente, la BoK ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2025, passando dall’1,5% stimato a febbraio allo 0,8%. Questa significativa revisione evidenzia un peggioramento del quadro macroeconomico, influenzato anche dalla recente instabilità politica interna, seguita all’imposizione della legge marziale da parte dell’ex presidente Yoon Suk-yeol e al suo successivo impeachment.
Implicazioni per investitori e mercati globali
La decisione della BoK ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari: l’indice Kospi di Seul ha registrato un aumento dell’1,7%, raggiungendo i massimi da agosto. Tuttavia, gli analisti prevedono che la banca centrale potrebbe attuare ulteriori tagli nel corso dell’anno, con il tasso di riferimento che potrebbe scendere al 2,0% entro la fine del 2025, se le condizioni economiche non dovessero migliorare.
Per gli investitori internazionali, la situazione sudcoreana rappresenta un segnale d’allarme sulle fragilità delle economie emergenti in un contesto di crescente protezionismo e instabilità politica. La Corea del Sud, essendo un hub tecnologico e manifatturiero di rilievo, potrebbe vedere compromessa la sua competitività se le tensioni commerciali dovessero persistere.
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