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Le peggiori azioni dei paesi emergenti da evitare

Le peggiori azioni dei paesi emergenti da evitare

Perché evitare certe azioni nei mercati emergenti?

I mercati emergenti rappresentano una grande opportunità di crescita per gli investitori, ma anche un campo minato pieno di rischi specifici. Volatilità politica, incertezze regolamentari, debolezze strutturali e crisi valutarie possono trasformare rapidamente un investimento promettente in una perdita significativa. È quindi fondamentale saper riconoscere quali azioni e settori evitare per non esporre inutilmente il portafoglio a pericoli evitabili.


Quali sono i principali fattori di rischio nei mercati emergenti?

Prima di entrare nel dettaglio delle azioni da evitare, è importante capire i rischi sistemici che spesso caratterizzano i mercati emergenti:

  • Instabilità politica: colpi di stato, cambi di governo o politiche economiche imprevedibili possono impattare negativamente le aziende locali, specialmente quelle legate allo Stato o in settori regolamentati.
  • Volatilità valutaria: oscillazioni importanti nelle valute locali possono influire pesantemente sui profitti delle società quotate e sugli investimenti esteri.
  • Settori in crisi o stagnanti: industrie che stanno perdendo rilevanza economica o sono sotto pressione da cambiamenti strutturali possono drenare valore nel lungo termine.
  • Problemi di governance: trasparenza limitata, conflitti di interesse o gestione inefficiente sono problemi ricorrenti in alcune realtà emergenti.

Esempi concreti di azioni e settori da evitare

1. Banche statali cinesi

Spesso considerate troppo legate agli obiettivi politici del governo, molte banche controllate dallo Stato in Cina soffrono di un’elevata esposizione a crediti deteriorati e politiche di credito espansive che ne limitano la redditività reale. Ad esempio, titoli come China Evergrande Group e Industrial Bank Co. hanno mostrato forte volatilità e perdite dovute a crisi di liquidità e dubbi sulla sostenibilità del debito.

2. Titoli della Borsa di Thailandia

La Borsa di Thailandia è un esempio di mercato emergente che ha registrato performance deludenti, con molte aziende incapaci di crescere e utili stagnanti. Azioni come quelle di alcune società di infrastrutture o industriali thailandesi hanno evidenziato un lungo periodo di difficoltà, riflettendo anche la debolezza economica del paese e la mancanza di innovazione nei settori tradizionali.

3. Settore tecnologico e farmaceutico in India

Nonostante l’India sia uno dei mercati emergenti più interessanti, alcuni settori specifici stanno vivendo difficoltà. Per esempio, aziende tecnologiche con forte esposizione all’export verso Stati Uniti ed Europa hanno sofferto per nuove tariffe e politiche restrittive. Azioni come quelle di Wipro Limited o alcune biotech locali hanno perso appeal a causa di utili inferiori alle aspettative e incertezze normative.

4. Conglomerati e società con debito elevato in Brasile

Alcune grandi imprese brasiliane hanno una struttura finanziaria fragile, aggravata da instabilità politica e inflazione elevata. Ad esempio, alcune società del settore energia e infrastrutture con debito elevato sono state costrette a tagliare dividendi e rallentare investimenti, causando perdite agli azionisti.


Come riconoscere un titolo a rischio nei mercati emergenti?

Per evitare brutte sorprese, è fondamentale analizzare:

  • Indicatori finanziari: multipli troppo bassi non sono sempre un’opportunità. Se accompagnati da calo costante dei ricavi, margini in contrazione e alto indebitamento, indicano una situazione problematica.
  • Qualità del management e governance: trasparenza e credibilità del management sono spesso un buon indicatore di sostenibilità.
  • Contesto politico e regolamentare: mercati più instabili o con interventi statali frequenti vanno affrontati con cautela.
  • Settore di attività: industrie in declino o con sostituti tecnologici rischiosi andrebbero evitate, come ad esempio certi comparti tradizionali manifatturieri o energetici.

Conclusione

Investire nei mercati emergenti può regalare grandi soddisfazioni, ma anche insidie notevoli. Evitare titoli con problemi strutturali, governance debole o che operano in settori stagnanti è essenziale per costruire un portafoglio solido. In particolare, banche statali cinesi, titoli stagnanti di mercati come la Thailandia, alcuni settori tecnologici e farmaceutici in India e conglomerati brasiliani con alto indebitamento sono esempi di azioni da valutare con estrema cautela o evitare.

Azioni da evitare nei mercati emergenti divise per settore

1. Settore Bancario e Finanziario

  • Banche statali cinesi (es. Industrial Bank Co., China Evergrande Group)
    Spesso le banche statali sono soggette a politiche governative che ne limitano la redditività reale. L’esposizione a crediti deteriorati, debito elevato e mancanza di trasparenza possono tradursi in alti rischi per gli investitori. Inoltre, crisi di liquidità e interventi politici ne aumentano la volatilità.
  • Istituti finanziari brasiliani indebitati (es. alcune società di credito e mutuo)
    Alcune banche e società finanziarie in Brasile soffrono di alta inflazione e instabilità politica, con conseguente riduzione della capacità di rimborso dei clienti e aumento dei crediti deteriorati.

2. Tecnologia e Telecomunicazioni

  • Alcune aziende tecnologiche indiane (es. Wipro Limited, Infosys in certe fasi)
    Sebbene l’India sia un hub tecnologico emergente, alcune aziende soffrono a causa di tensioni commerciali internazionali, tariffe USA e concorrenza agguerrita. Utili sotto le attese e problemi di crescita hanno colpito specifici titoli, rendendoli poco appetibili.
  • Start-up o aziende tech con bilanci fragili (diversi paesi)
    Società molto giovani e con alta dipendenza da finanziamenti esterni possono subire un brusco calo di valore se i mercati si irrigidiscono o se il contesto di raccolta capitale si fa difficile.

3. Energia e Risorse Naturali

  • Conglomerati energetici brasiliani con alto debito (es. alcune società petrolifere e di infrastrutture energetiche)
    L’instabilità politica e i problemi macroeconomici hanno colpito alcune grandi imprese con bilanci indebitati, riducendo dividendi e ritardando investimenti strategici.
  • Società minerarie in paesi con rischi politici elevati (es. imprese africane non trasparenti)
    Le aziende minerarie in paesi con instabilità politica o problemi di governance possono essere soggette a nazionalizzazioni, corruzione o problemi ambientali che pesano sui risultati.

4. Farmaceutico e Sanità

  • Alcune aziende farmaceutiche indiane con problemi regolatori
    Settore esposto a nuove normative stringenti e contestazioni sui brevetti, con conseguente rallentamento degli investimenti e incertezza sugli utili futuri.
  • Società sanitarie in mercati meno sviluppati con scarsa governance
    Problemi di trasparenza e gestione inefficiente possono portare a risultati deludenti e rischio reputazionale.

5. Immobiliare e Costruzioni

  • Società immobiliari in mercati emergenti con crisi di liquidità (es. Evergrande in Cina)
    I rischi di debito eccessivo, rallentamenti nei progetti e difficoltà di finanziamento rendono pericoloso investire in molte società immobiliari in crisi.
  • Aziende di costruzioni in paesi con instabilità politica e corruzione
    La mancanza di affidabilità nei contratti e i ritardi burocratici possono bloccare progetti e generare perdite.

6. Consumi e Retail

  • Retail tradizionale in mercati emergenti con forte competizione digitale
    Aziende legate a modelli di business datati rischiano di essere travolte dall’innovazione e dai nuovi player online, perdendo quote di mercato.
  • Società con forte esposizione a economie stagnanti o inflazione elevata
    Se la capacità di spesa dei consumatori cala o i costi aumentano troppo, i margini si erodono velocemente.

Conclusione

Il mercato emergente è un ambiente ricco di opportunità ma anche di insidie. Evitare aziende con problemi strutturali evidenti, alto indebitamento, governance debole o esposte a contesti politici instabili è fondamentale per non compromettere la salute del proprio portafoglio. Suddividere l’analisi per settore aiuta a capire meglio dove si concentrano i rischi e quali titoli è meglio evitare o monitorare con molta cautela.

Ideatore di M per MONEY, divulgatore di finanza personale e creatore di contenuti. Credo che ogni euro conti, davvero. Per questo mi impegno ogni giorno a rendere la finanza semplice, concreta e accessibile, senza tecnicismi inutili e senza illusioni. Aiuto le persone a gestire meglio i soldi, fare scelte consapevoli e costruire un futuro più sereno, un euro alla volta. Nel blog troverai idee, strumenti e riflessioni pratiche, spesso ispirate dai video che pubblico su YouTube ma pensate per accompagnarti anche nella lettura. 👉 Scopri di più su di me nella pagina Chi sono oppure iscriviti alla newsletter gratuita per non perderti nulla.