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ETF vs Fondi: costi, rischio, gestione e diversificazione a confronto

ETF vs Fondi: perché ogni famiglia italiana dovrebbe conoscere questa differenza (e come risparmiare 18.000€ in 10 anni)

Nel primo articolo di questa serie abbiamo visto le differenze fondamentali tra ETF e fondi comuni in termini di struttura, logica d’investimento e convenienza generale. Se te lo sei perso, lo trovi qui: ETF vs Fondi: confronto e convenienza nel 2025.

In questa seconda parte entriamo nel dettaglio di quattro fattori decisivi per ogni investitore:

  • Costi reali
  • Livello di rischio
  • Tipo di gestione
  • Diversificazione del portafoglio

Analizzeremo come ETF e fondi si comportano in ognuno di questi ambiti, e quale delle due soluzioni conviene davvero nel medio-lungo periodo.
Alla fine dell’articolo, trovi anche il video completo che approfondisce tutti questi concetti con esempi pratici.


1. Costi reali: la grande variabile sottovalutata

Quando si parla di investimenti, il costo è un nemico silenzioso. Pochi lo considerano all’inizio, ma nel lungo periodo può erodere una parte significativa del rendimento.

Fondi comuni: commissioni nascoste e onerose

I fondi comuni sono notoriamente più costosi. Tra commissioni di ingresso, costi di gestione, costi di performance e spese di uscita, si può facilmente superare il 2% annuo. Su un investimento di 100.000€, significa pagare fino a 20.000€ in 10 anni, anche se il fondo non ha performato bene.

Puoi approfondire questo punto in modo dettagliato in questo articolo:
👉 Commissioni nascoste nei fondi: i veri costi rispetto agli ETF

ETF: gestione passiva, costi minimi

Gli ETF, essendo strumenti a gestione passiva, replicano un indice senza l’intervento diretto di un gestore. Questo riduce drasticamente i costi, che spesso vanno dallo 0,05% allo 0,30% annuo.

In 10 anni, questo può tradursi in un risparmio medio di 18.000€ su un capitale investito di 100.000€, come illustrato nel nostro video.


2. Rischio: reale o percepito?

Molti investitori italiani associano gli ETF a strumenti rischiosi. Ma è davvero così?

Rischio nei fondi: più alto di quanto sembri

I fondi comuni, anche quelli bilanciati o obbligazionari, non sono sempre trasparenti. Spesso contengono strumenti derivati, esposizioni valutarie, leva finanziaria, e una volatilità sottostimata dal cliente finale.

Rischio negli ETF: più trasparente e controllabile

Con gli ETF, sai sempre cosa stai comprando. L’indice è pubblico, la composizione è consultabile ogni giorno, e puoi scegliere il livello di rischio in base all’asset class (azionario, obbligazionario, settoriale, tematico, ecc.).

Vuoi un approfondimento sul tema ETF? Leggi anche:
👉 Perché investire in ETF: tutti i vantaggi


3. Gestione attiva vs gestione passiva

I fondi: dipendono dal gestore

La gestione attiva, tipica dei fondi comuni, si basa sulle decisioni discrezionali di un team di gestione. Il problema? Le performance non sono garantite, e molti studi dimostrano che la maggior parte dei fondi attivi non batte il mercato nel lungo periodo.

👉 Ne abbiamo parlato qui: Fondi attivi: hanno ancora senso nel 2025?

Gli ETF: replica meccanica e senza sorprese

Con gli ETF sai fin dall’inizio che replicherai l’andamento di un indice. Se il mercato sale, guadagni. Se scende, perdi, ma senza costi nascosti e senza dover “sperare” che un gestore indovini la mossa giusta.


4. Diversificazione: l’arma vincente

Uno dei maggiori vantaggi degli ETF è la diversificazione intrinseca.

Fondi: diversificazione a volte opaca

I fondi promettono diversificazione, ma la realtà è che molto spesso investono in pochi asset, oppure in asset simili, esponendoti a rischi concentrati senza che tu te ne accorga.

ETF: accesso a centinaia di titoli con una singola operazione

Un ETF legato all’S&P 500 ti dà accesso a 500 aziende in un colpo solo. Un ETF globale azionario può coprire più di 1.500 titoli. Questo tipo di diversificazione abbatte il rischio specifico e consente di costruire un portafoglio solido anche partendo da piccoli capitali.

👉 Ne abbiamo parlato anche nella strategia PAC: Investire 100€ al mese in ETF: come iniziare


Conclusioni: ETF, la scelta più trasparente ed efficiente

Dopo aver visto vantaggi e svantaggi dei due strumenti su costi, rischio, gestione e diversificazione, è chiaro che gli ETF rappresentano una soluzione moderna, trasparente, economica e performante per chi vuole investire nel lungo periodo.

Non significa che i fondi vadano sempre evitati, ma occorre consapevolezza e attenzione ai costi e alla gestione. E soprattutto, bisogna valutare l’impatto delle decisioni oggi sul capitale futuro.

🎥 Guarda il video completo:
ETF vs FONDI: Come RISPARMIARE 18.000€ in 10 Anni
👉 [Inserisci qui l’incorporamento YouTube del video originale]


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Ideatore di M per MONEY, divulgatore di finanza personale e creatore di contenuti. Credo che ogni euro conti, davvero. Per questo mi impegno ogni giorno a rendere la finanza semplice, concreta e accessibile, senza tecnicismi inutili e senza illusioni. Aiuto le persone a gestire meglio i soldi, fare scelte consapevoli e costruire un futuro più sereno, un euro alla volta. Nel blog troverai idee, strumenti e riflessioni pratiche, spesso ispirate dai video che pubblico su YouTube ma pensate per accompagnarti anche nella lettura. 👉 Scopri di più su di me nella pagina Chi sono oppure iscriviti alla newsletter gratuita per non perderti nulla.