
Aspetti fiscali dell’investimento in oro in Italia: IVA, plusvalenze e consigli pratici
Investire in oro richiede attenzione anche agli aspetti fiscali, che variano a seconda della forma di investimento scelta: oro fisico o oro finanziario.
1. IVA sull’oro fisico
In Italia l’oro da investimento è esente da IVA al 22%, a condizione che rispetti determinati requisiti:
- Purezza minima del 995‰ per lingotti
- Monete d’oro con purezza superiore al 900‰ e coniate dopo il 1800, aventi corso legale
📌 L’oro fisico certificato come “oro da investimento” gode dell’esenzione IVA, riducendo i costi per l’investitore.
2. Tassazione sulle plusvalenze
- Oro fisico: le plusvalenze realizzate con la vendita di oro fisico detenuto per più di 12 mesi sono esenti da tassazione in Italia, se non configurano un’attività commerciale abituale.
- Oro finanziario (ETF, azioni minerarie, certificati): le plusvalenze sono soggette a tassazione al 26% come redditi di capitale o redditi diversi.
📌 È importante conservare documentazione che attesti la data di acquisto per poter dimostrare il possesso oltre i 12 mesi.
3. Dichiarazione fiscale e obblighi
- Le plusvalenze derivanti dalla vendita di oro finanziario vanno indicate nella dichiarazione dei redditi (modello Redditi o 730).
- Non è obbligatoria la dichiarazione per oro fisico venduto oltre i 12 mesi senza scopo commerciale.
4. Consigli pratici per l’ottimizzazione fiscale
- Acquista oro fisico certificato per evitare l’IVA e beneficiare delle esenzioni.
- Tieni traccia accurata di tutte le transazioni, con fatture e ricevute.
- Considera i tempi di detenzione per usufruire delle esenzioni sulle plusvalenze.
- Consulta un consulente fiscale per casi particolari o investimenti complessi.
Conclusione
La conoscenza delle regole fiscali sull’oro è essenziale per investire in modo consapevole e ottimizzare i rendimenti netti. Oro fisico e oro finanziario seguono normative diverse: informarsi evita sorprese e garantisce un investimento più efficiente.
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