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Donazioni in Vita: Attenzione alle Implicazioni Fiscali e ai Limiti di Revoca

Donazioni in Vita: Attenzione alle Implicazioni Fiscali e ai Limiti di Revoca

🎁 Cosa si intende per donazione in vita?

La donazione è un atto con cui un soggetto (donante) trasferisce gratuitamente un bene (immobile, denaro, quota societaria, ecc.) a un altro soggetto (donatario), per spirito di liberalità.
Va fatta con atto notarile, alla presenza di due testimoni, per essere valida, soprattutto per beni immobili o rilevanti.


📌 Quando e perché fare una donazione?

  • Anticipare la successione e distribuire il patrimonio in vita
  • Garantire un aiuto economico immediato a figli o partner
  • Pianificare il passaggio generazionale di un’azienda
  • Evitare liti ereditarie future (ma attenzione: non sempre ci riesce!)

💰 Implicazioni fiscali delle donazioni

Le donazioni sono soggette a imposte, come le successioni, ma con aliquote diverse in base al grado di parentela:

DonatarioFranchigiaAliquota su eccedenza
Figli, coniuge1.000.000 €4%
Fratelli/sorelle100.000 €6%
Altri parenti fino al 4° gradoNessuna6%
Soggetti terziNessuna8%

📄 Imposta ipotecaria e catastale: se si dona un immobile, si aggiungono 2% e 1% (in alcuni casi fisse a 200 € l’una, se prima casa).


⚠️ Rischi e limiti: la donazione può essere revocata?

Sì, in alcuni casi la donazione può essere revocata, anche a distanza di anni:

👉 Revoca per ingratitudine

Il donante può chiedere la revoca se:

  • Il donatario commette reati gravi contro di lui (es. violenza, ingiurie gravi)
  • Rifiuta ingiustamente assistenza quando necessaria

👉 Revoca per sopravvenienza di figli

Se il donante non aveva figli al momento della donazione, ma ne ha successivamente o ne scopre l’esistenza, può chiedere la revoca.

⏱️ Attenzione: ci sono termini per agire in revoca (es. entro 1 anno da quando si è a conoscenza dei fatti).


🏠 Effetti sulle compravendite future

Una casa ricevuta in donazione può essere difficile da vendere: le banche e gli acquirenti temono future revoche o azioni degli eredi legittimi.

👉 Soluzioni:

  • Attendere 20 anni dalla donazione (tempo dopo il quale gli effetti si consolidano)
  • Oppure far rinunciare gli eredi legittimi all’azione di restituzione

🔍 È sempre una buona idea?

Dipende. Le donazioni in vita vanno valutate con attenzione perché:

  • Hanno impatti fiscali e legali
  • Limitano la disponibilità futura del bene
  • Possono generare squilibri tra eredi se non gestite con trasparenza

👨‍👩‍👧‍👦 Non sostituiscono un testamento, ma possono integrarlo se fanno parte di una strategia patrimoniale coerente.


✅ Consigli pratici

  • Coinvolgi un notaio esperto in diritto successorio
  • Prepara una mappa completa del patrimonio
  • Considera l’equilibrio tra tutti gli eredi
  • Se doni un immobile, verifica eventuali ipoteche o vincoli
  • Prevedi forme di tutela (es. usufrutto riservato al donante)

🧭 Conclusione

Le donazioni in vita sono strumenti potenti per pianificare il futuro e aiutare i propri cari, ma richiedono attenzione.
Un approccio superficiale può generare problemi fiscali, legali e familiari anche molti anni dopo.

🔐 Meglio procedere con chiarezza e assistenza professionale, per fare un vero gesto d’amore e non creare incertezze.

Ideatore di M per MONEY, divulgatore di finanza personale e creatore di contenuti. Credo che ogni euro conti, davvero. Per questo mi impegno ogni giorno a rendere la finanza semplice, concreta e accessibile, senza tecnicismi inutili e senza illusioni. Aiuto le persone a gestire meglio i soldi, fare scelte consapevoli e costruire un futuro più sereno, un euro alla volta. Nel blog troverai idee, strumenti e riflessioni pratiche, spesso ispirate dai video che pubblico su YouTube ma pensate per accompagnarti anche nella lettura. 👉 Scopri di più su di me nella pagina Chi sono oppure iscriviti alla newsletter gratuita per non perderti nulla.